venerdì 10 maggio 2024

e lo mangerò

Oggi il cielo è azzurro, senza nubi.

Torneranno, stracci grigi all'orizzonte.

Nuvole gonfie, che si spingono e si ammassanno, e un buchino di sereno, e io che soffio per tenerlo largo, i pugni chiusi, i piedi per terra.

Cieli di rossi di sera, striati, graffiati, con la loro speranza nel respiro.

Una stella da cercare, solo una, almeno una, perché mi faccia l'occhiolino prima di andare a dormire.


Ma oggi il cielo è tutto azzurro. E io sto, con questo cielo sulla testa, nell'aria pulita. Fiori che sbocciano e talee che mettono le radici.

La gazza insolente che inclina la testa e sembra mi faccia l'occhiolino.

Silvestro, sul terrazzo accanto, si è addormentato e i fogli del giornale, abbandonati, fremono.


Ho comprato il pane, nel forno buono, e adesso mi siederò, nella mia poltrona nuova, sotto questo cielo senza neanche una nuvola, e lo mangerò. E per questo pane quotidiano, renderò grazie.

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