lunedì 15 febbraio 2016

Una palla ben tirata

Amava senz’altro la matematica e ne era ottimo esempio di rigore. Non amava gli studenti né insegnare, o quantomeno era abilissima nel nascondere questo amore sotto le falde del suo grembiule nero e sotto l’ala nera del terrore che si adoperava con costanza quotidiana a seminare fra i banchi e lungo i corridoi del liceo.

Il suo ricordo mi evoca, invariabilmente, lo stridio del gesso sulla lavagna.

Quel giorno però aveva nevicato e i rumori attutiti dalla strada, con la loro promessa di palle di neve appena oltre il suono della campanella, si erano frapposti come un soffice cuscino fra i suoi giudizi sprezzanti e la nostra fragile autostima.  E finalmente, dopo l’ennesimo ‘nella vita non combinerai mai niente di buono’ e ‘farti studiare sono tutti soldi sprecati’, la campanella era suonata.

Il tempo di scendere le scale seguiti dalla minaccia di un compito a sorpresa e la battaglia già infuriava, fra palle lanciate in ogni direzione e sgambetti e cappucci pieni di neve rovesciati sulle frange e sugli occhiali.

Sul più bello il grembiule nero si era affacciato alla porta, strepitante: siete dei delinquenti, andate a casaaa… e sull’ultima sillaba la palla tesa, lanciata con mano sicura e braccio potente da dietro la barricata delle auto parcheggiate, aveva compiuto la sua parabola perfetta colpendo il centro del grembiule nero e mandando la prof. a gambe all’aria.

Quindi ieri, quando sul giornale ho letto che l’autore di quel tiro magistrale – cui era stato appassionatamente e ripetutamente sconsigliato di proseguire nello studio delle materie scientifiche o meglio nello studio di alcunchè -  è oggi uno degli autori della scoperta scientifica che la stampa di tutto il mondo definisce ‘da Nobel’ è stato come se ci fossimo alzati tutti e 27 dai banchi di quell’aula e avessimo finalmente, fragorosamente, gioiosamente mandato a quel paese il nostro terrore di non essere all’altezza paludato nel grembiule nero.


P.S. per inciso e per dovere di cronaca: resta il fatto che la sua valutazione riguardo la mia inettitudine verso i numeri, per quanto sconvenientemente espressa, fosse comunque assolutamente corretta!

2 commenti:

  1. divertente questa rievocazione e sacrosanta quella palla di neve.
    con te la prof forse ci ha preso, con lui di certo no. e questa è una vendetta che vi accomuna tutti come se tutti foste geni matematici come lui alla faccia della prof.
    ml

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