martedì 12 giugno 2007

Guardie e ladri

Il malvivente e il poliziotto che pedalano fianco a fianco, incerottati e dolenti. L’uno ha ai polsi irriverenti braccialetti gemelli a forma di manette, tempestati di oro e brillanti. L’altro ha un sorriso azzurro e mite e una  precisa misura per i gesti e per le parole.  Ironia della riabilitazione, pedalano fianco a fianco e non si raggiungeranno mai. Non dentro a questa palestra, dentro questi confini in cui non si è altro che il proprio nome e la propria ferita. Ma è vero che lasciamo tutto fuori, nell’armadietto insieme alle scarpe? Cosa bolle dentro a questa tregua forzata fra il malvivente e il poliziotto, che ostentano una strana forma di silente cortesia?


Mi piacerebbe immaginare una zuffa nello spogliatoio, un alterco sulla base di un pretesto, un banale “c’ero prima io”. Mi piacerebbe immaginare una confessione, una supplica, il dispiegarsi di un senso di colpa, oppure l’alzarsi fiero di un moto di orgoglio. Mi piacerebbe immaginare fra le pieghe di una conversazione un’inversione di ruoli e di emozioni. L’invidia del poliziotto, il coraggio del malvivente.


Disegno storie sul bordo del mio lettino, guardando le spalle vicine del malvivente e del poliziotto. Ma non accadrà nulla, saranno anche oggi solo due uomini che zoppicano. Almeno finchè non saranno arrivati all’armadietto, e avranno rimesso le scarpe e i cartellini con i nomi: guardia, ladro.


Chissà, potrei provare a confonderli....

4 commenti:

  1. Leggendo non sapevo se ridere o piangere (è un modo mio per dire che hai scritto un post memorabile). Ci leggiamo.

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  2. Sai osservare i fatti della vita con molta attenzione e poi, nel raccontarli, dai prova di possedere una notevole sagacia.

    Mi piace molto leggerti.

    Ciao Prish.

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  3. mi piacerebbe leggere una continuazione, per esempio


    Mont

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  4. Grazie........


    Mont, può essere: l'argomento mi stuzzica la fantasia...


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