Perché dai, diciamolo, la rabbia è un po’ come la pipì.
Non parlo della rabbia grande, che esplode di botto, rossa e
fragorosa, in risposta a certi schiaffi clamorosi.
Parlo di quella che ci rosicchia i polpacci, per certe cose che
accadono e non puoi farci niente e allora inforchi gli occhiali del lato
positivo e del sarebbe stato peggio se…
Di quella che buttiamo giù con un bicchiere di santa
pazienza e una pastiglia di Alka Selzer, perché in fondo dai al suo posto non è
facile e magari può capitare.
Ecco quella rabbia lì, arriva poi un giorno che te ne scappa un pochino.
E allora è come la pipì, che non è che ne puoi fare goccio. Viene
fuori tutta quanta, anche quella che pensavi di aver sudato via con quella pedalata sotto il sole, e invece guarda un po’ dove era finita.
Non puoi fermarti. L’unica cosa da fare è cercare di far sì che non accada troppo d’improvviso. Almeno il tempo di infilarti in un bar e chiedere un caffè.
E poi certo, sì, sarebbe d’uopo tirare lo sciacquone
Nessun commento:
Posta un commento