I posti del cuore: siamo (o sono) abituata a pensare che questa espressione intenda descrivere la sensazione che si ha quando da certi posti si parte … e un pezzo del cuore resta lì.
Oggi, invece, ho capito che l’espressione sta a significare
che in certi posti c’è sempre posto per il tuo cuore e che in certi posti il
tuo cuore si sentirà sempre al proprio posto.
Basta ispirare fondo. Sbattere le ciglia. E sei lì.
Uno dei miei posti del cuore, per esempio, è una chiesetta minuscola
all’inizio di una lunga valle. Una chiesa bianca, con il campanile a punta
e gli affreschi antichi, che mi ha visto bambina entrare correndo mentre
qualcuno mi diceva “sst, piano, fai il segno della croce…” e fuori le mucche
scuotevano dolci i loro campanacci.
L’ho vista fra i prati verdi e fra i fiori, e coperta della
coltre bianchissima della neve. Mi sono slacciata le ciaspole con le dita
ghiacciate e sono entrata in un gran sbatacchiare di racchette, coi guanti che
cadevano e il naso che colava, per lasciare la mia monetina e il mio grazie, e
sono entrata sudata e con le gambe affaticate, senza fiato e senza monetine,
per dire soltanto “aiutami”.
Sono entrata in certe mattine frizzanti, prima di incamminarmi lungo il sentiero, carica di avventure e con la voglia di salite. Nello zaino il panino buono e la cartina dei sentieri stropicciata. Lo gnomo, fuori, a guardia dell’acqua di fonte, impassibile. Lo gnomo che non c’è più ma ci sarà sempre. Le cime che chiamo per nome, tutte intorno, a ricordarmi di alzare gli occhi, di respirare il cielo.
Ecco: da quel posto del cuore – o per meglio dire, dai suoi
dintorni – oggi mi è arrivato un pacco. Ho aperto, annusato, stretto in mano un
pugno di riccioli di cirmolo, ed ecco, il cuore è andato a posto, accomodato
nella sua chiesetta minuscola fra monti e mucche, fiori e neve.
(25/11/2022)
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