martedì 15 febbraio 2022

Facciamo la cresima col cotton fioc

Facciamo la cresima col cotton fioc e ci togliamo la mascherina per le foto. La teniamo in mano dietro alla schiena, ma spunta sempre un elastico, da qualche parte. Lo indicheremo, guardando l'album, e diremo eh sì, erano gli anni del Covid.

Cerchiamo con gli occhi il dispenser, entrando. Lo scotch sulle panche, un posto sì e un posto no. E quanto manca leggere sulle labbra certe parole senza voce, un in bocca al lupo da lontano, una battuta di sottecchi.  Le teniamo dentro, certe parole silenziose, finché trovano la strada di un gesto, che esce un po' goffo, come un modo di dire in una lingua straniera.

Non ci stringiamo la mano e sorridiamo con gli occhi. Sorridiamo tantissimo con gli occhi. Avremo rughe incredibili. E andiamo in giro con la mascherina al polso, disinvolti,  come le ragazzine con l'elastico per la coda. 

La mettiamo e la togliamo, con quel gesto automatico che mi ricorda le signore dei film che toglievano l'orecchino con la clip prima di avvicinare all'orecchio la cornetta del telefono. A proposito. Controlliamo le orecchie, e in effetti ci sembrano diventate più a sventola.

Qualche volta, ormai, ci abbracciamo. E che sia. Le teste ben girate, le bocche chiuse. Che un po' questi abbracci stenchi ci sembrano ancor più preziosi e un po' ci fanno venir ancor più nostalgia di quando un abbraccio era solo abbandonarsi, tuffarsi reciprocamente il naso nei capelli e stare lì a respirarci, un minuto stretti. 

Eppure celebriamo e festeggiamo. Come ruscelli che si fanno strada dopo una frana. E sorridiamo, lì dietro.