martedì 22 aprile 2014

Un buon compleanno

Occhi di principessa e guance di bimba appena sveglia, lo so che passerai di qua. Sarà domani, se non sarà oggi, ma due minuti li ruberai, e passerai, ed io vorrei che fosse come una sigaretta a metà, fuori dalla finestra del bagno. Scusa mamma. Diciamo allora come il sedano sgranocchiato alle tre del mattino, lui mi ha detto e io ho risposto, ci siamo capite, no? Perché oggi mi sembra un po' come il primo giorno in cui anche tu hai indossato il grembiule bianco e il fiocco di velluto. Come me. Solo che tu avevi un perfetto caschetto lucido di riflessi castani e io i miei ispidi pseudo codini. E anche oggi come allora mi prende una gran voglia di dire lei è mia sorella  - lasciando ovviamente  intendere e farò secco chiunque ci provi a farle del male. Però. Io te lo devo proprio dire. Suonasse oggi la campanella, al passaggio pedonale sarei io a infilare la mano nella tua. Perché non c'è niente di più solido, luminoso e vero della preghiera della sera recitata nella cameretta che hai costruito. E perché c'è un motivo se lo zucchero si attacca sempre alle tue mandorle tostate. Però se vuoi ti porto la cartella. E ti aiuto a soffiare. Buon compleanno! 

lunedì 14 aprile 2014

Passati di lì

Ferito da un enorme gatto ben pasciuto, l'uccellino sbatacchiando era caduto nella fontana. Stava lì, il felino, gonfia coda ritta e sguardo puntato, sul bordo dell'acqua. Appena fuori dalla luce del lampione. Pronto. Sempre più fermo e sempre più piccolo, l'uccellino alla deriva.
Fu il soffio del gatto, spazientito dal nostro rumoroso incedere lungo il vialetto, ad attirare la nostra attenzione. E appena l'ebbe attirata, appurato che non intendevamo retrocedere, con un balzo scocciato fu oltre il cancellino, oltre la siepe, la caccia ormai compromessa dagli stupidi umani.
Stupidi umani in ginocchio sulla fontana, l'uccellino grondante, pesante solo d'acqua e di paura. La luce gialla del lampione implacabile dentro la ferita mortale. Inutili eppure passati di lì.
 

lunedì 7 aprile 2014

Le ragioni

Le ragioni delle scelte sono molteplici e opache. Intricate, come i miei capelli, certe mattine. Cangianti e sfuggenti, bugiarde. Chiare come un bicchier d'acqua, certe mattine, forti come il mio caffè.
Questa mattina, la ragione di questa scelta, è il profilo delle montagne, aprendo le imposte.

martedì 1 aprile 2014

Ora Legale

Ed io ogni volta penso che allora forse quell'altra, la solare, magari aveva un conto in sospeso con la legge. E solo per questa volta mi sento solidale. Perchè io ho un debole per l'ora solare, che chiamandosi così poi non poteva che farmi simpatia. Ma soprattutto io lo odio questo salto avanti che mi ruba un'ora da sotto al cuscino. Vado controcorrente, lo so, tutti a dire che bello che quando esco dal lavoro c'è luce e che lunghe le giornate.
Io invece la mattina mi trascino sbadigliando con quel senso di irrealtà di quando ti sei svegliato nel cuore della notte, magari per prendere l'aereo delle vacanze, solo che qui non ci sono valige e biglietti e di vacanze non se parla proprio. Quindi, invece della caramella di adrenalina che sveglia le membra col pensiero della partenza, tutto quello che ho da mandar giù è il mio fedele caffè. Se non l'ho rovesciato, che mi sento le membra così assonnate che son più le mattine che combino un guaio che quelle che fila tutto liscio. Ma la mattina pazienza, un'oretta e passa. Il problema è che per tutto il giorno quando guardo l'ora mi passa dentro un'onda d'ansia. Come è tardi. Già mezzogiorno. Epperò sono già le tre.  Aiuto son le cinque. Niente, in che men che non si dica è ora di cena e le finestre son piene di luce beffarda.
Poi mi abituo, e son ben felice  anch'io di cenare in terrazza col sole ancora sveglio e di godere un po' di fresco alla mattina. Ma questi primi giorni mi chiedo di continuo chi l'avrà poi mai deciso che tutto questo è legale.