Dell'erba che scorre al di là del finestrino, delle mani che stringono il volante, dell'aver sete.
Del punto in cui il mio respiro nasce, del punto in cui il mio passo si appoggia terra.
Voglio accorgermene.
Di chi ha finito il lavoro in tempo e senza errori. Dei fili del burattini. Della fatica e della solitudine. Del coraggio. Delle conquiste.
Delle briciole sul davanzale. Del richiamo azzurro delle campane.
Voglio accorgermi di accorgermene.
giovedì 22 agosto 2019
giovedì 8 agosto 2019
Eccomi
Sono venute a bussare alla porta, le parole. Quando ho aperto le ho trovate lì, impolverate e roche. Strette sul pianerottolo, lungo le scale. Forse qualcuno aveva dato loro un colpetto sul sedere: andate, forza, andate a bussare.
E loro sono arrivate, arruffate e in disordine, un po' scontrose, come chi non è più tanto abituato a far conversazione, eppure ruvido ti dice son qua.
E ora pian piano si accomodano, chi un po' in punta sul divano, chi con le gambe larghe e le scarpe grosse, e mentre inizio a sbattacchiar sportelli per cercar biscotti e bicchieri, loro mi dicono stai ferma un po', stai qua.
Eccomi.
E loro sono arrivate, arruffate e in disordine, un po' scontrose, come chi non è più tanto abituato a far conversazione, eppure ruvido ti dice son qua.
E ora pian piano si accomodano, chi un po' in punta sul divano, chi con le gambe larghe e le scarpe grosse, e mentre inizio a sbattacchiar sportelli per cercar biscotti e bicchieri, loro mi dicono stai ferma un po', stai qua.
Eccomi.
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