lunedì 30 dicembre 2013

Attenti al gatto

Attenti al gatto, recita un cartello, buffo solo per finta, che ho scoperto grazie a una bambina che ha messo il coraggio nel cestino e si e' messa di buzzo buono a pedalare verso il bosco. Attenti al gatto, perché can che abbaia non morde, ma coi gatti non si sa. Perfino il lupo, perlomeno, perde il pelo, ma col gatto, se non l'hai nel sacco, meglio andarci piano. Piano piano, come con certe bici con le rotelle, che può anche capitare che ne manchi una. Quindi attenti, attenti al gatto, che in fondo in fondo abbiamo tutti grandi orecchie e un certo amore per il gruviera. Puo' anche suonare un jazz da far girar la testa - le rotelle- a tutti quanti (perche' tutti quanti, tutti quanti voglion fare jazz), ma se si chiama Silvestro non puoi sbagliare. Silvestro, proprio come certi santi sconsiderati. Mi è sembrato di vedere un gatto. Attenti

martedì 24 dicembre 2013

Cento


Cento rose bianche, ho nel cuore oggi.
Facevo la fila, fra agrifoglio e rami di pino:  la gente usciva con le stelle di Natale e il centrotavola con le pigne e io compravo la mia rosa bianca per il tuo compleanno.  Bianca, come si addice ai tuoi baffi. Una rosa, perché a sentire la fiorista Carla e' l'unico fiore che si può regalare a un uomo; e se c'è qualcuno che può dirsi un Uomo, lascia che lo dica, sei tu. 
Mi manchi, nonno. Mi manchi, eppure, sei dentro ai miei giorni più che mai. Le tue sopracciglia si accigliano sulle mie titubanze, il tuo indice si solleva a sollevare dubbi sulle mie scorciatoie pigre. Le tue braccia si allargano a dirmi la vita e' questa, cocca, fai del tuo meglio e così sia. Si allargano i tuoi occhi, ad indignarsi per la disonestà che vedo, e i pugni battono sul tavolo, non sia mai che mi rassegni. Si rischiara il tuo viso, e i baffi si distendono a dirmi brava questo e' un trenta e lode, con le sue mille lire, come quelle di quando apparecchiavo e in tavola non mancava niente - che, ovviamente, non capitava quasi mai. E sento le tue mani che mi accarezzano la testa mentre scrivo, ed ora, che le parole tremano e le guance mi si bagnano un po'.  Ma tu mi dici in marcia, come un alpino, un passo dopo l'altro, questa e' la via. 
Ho cento rose bianche nel cuore,  e domani sarà Natale. 

sabato 21 dicembre 2013

Post it

Ricordati che il tuo compito non è insegnare a volare, ma regalare piume.
E comunque, a volare non sei poi granché. 

giovedì 12 dicembre 2013

Cara Santa Lucia


Cara Santa Lucia,
è già passato un anno, il tempo vola. E tu dirai, mi hai scritto per fare i convenevoli? No, è che - pensavo - mi sento come se avessi fatto tanta di quella strada quest'anno e invece, a ben guardare, se ho percorso trecento metri sarà tanto. E per fortuna che hai più buonsenso di quella tua amica, la Smemorina, e mi hai dato scarpe buone da mettere ai piedi: già così ho le vesciche, figuriamoci in che condizioni sarei se avessi calzato quei cosi di cristallo. No va bene, scusa, lo so che tu non c'entri con la Smemo e la sua bacchetta, che la tua magia è sul serio, mica una favola per bambini. E poi mi immagino che anche l'asino stia ben attento a mantenere  le distanze...  se le capita a tiro, quella là è capace di trasformarlo in cocchiere. O autista. O pilota.  Ti immagini? Va bene va bene, la smetto, l'ho capito che non gradisce. Lui questo humor inglese non è che lo apprezzi tanto, eh?!
Allora dicevamo, mi sembrava di aver fatto tanta strada ma poi oggi, lucidando le scarpette, mi accorgo che sono andata ben poco lontana. Certo, ho assaporato perfino il gusto delle vetta, e lungo la via ho fatto incontri memorabili. Di questo c'e' proprio da esser grati. Eppure, nonostante, mi ritrovo sempre qui a fare i soliti conti coi miei difettucci miseri e con le mie paure da poco. Forse è perchè in fondo - in fondo al cuore - faccio sempre il biglietto di andata e ritorno. Giro sempre intorno al mio cortile. 
Allora sai cosa ti dico, Santa Lucia? Che mi son stufata di far quella che chissà dove deve andare. Io adesso sto un po' qui e metto su il tè e faccio due biscotti.  Tu, casomai, portami se puoi un bello zerbino con su scritto benvenuti e dì all'asino che vi aspetto alla fine del giro, che vi scaldate un po'. Cosa dice? Lui vuole il vin brulè? Va bè, direi che si può fare. 

p.s. C'è una mia amica che è stata molto buona, e lei sì che di strada ne ha fatta  e ne farà. Siccome la conosco e so che in questa lettera ci verrà a sbirciare, metto nella busta un paio di biscotti anche per lei. Percio' scusa se ci trovi qualche briciola burrosa....

domenica 1 dicembre 2013

Oggi


E' per caso se nasciamo un certo giorno oppure un altro. Io però sono nata intorno a mezzogiorno e mi è sempre piaciuto raccontarmi che il caso abbia voluto assicurarsi che - per un prolungarsi delle cose o un accelerarsi degli eventi - non finissi per nascere il giorno prima o il giorno dopo. Mezzogiorno, per star sicuri. Perchè il caso ha voluto che io nascessi il giorno del trentesimo anniversario di nozze dei miei nonni.

Ho una bella foto di me coi miei nonni. E’ una foto in bianco e nero, scattata al matrimonio di mia sorella. E’ stato un giorno speciale, quello del matrimonio di mia sorella. Forse perché lei incarnava magistralmente e dolcemente l’archetipo della sposa, forse perché l’abito da sposo lo indossava l’amico di sempre. Forse perché la giornata era splendida, noi ci sentivamo tutti molto belli, abbastanza giovani e piuttosto propensi ad abbandonarci ad un raro giorno di gioia pura.

Tutto questo si vede, in questa foto in bianco e nero. Siamo in piedi, al centro del prato. Io sono in mezzo e tengo i nonni sottobraccio. Sorridiamo. Ho una gonna lunga mossa dall’aria e una messa in piega fantastica. Mia nonna ha un tailleur che le sta a pennello, i capelli splendenti e un fiore bianco appuntato sulla giacca. Mio nonno è dritto nel suo abito scuro e i baffi bianchi non gli celano il sorriso. Mia nonna guarda dritta in macchina, io guardo un po’ in alto, verso il cielo o altri ospiti, chissà. Mio nonno è un po’ girato, non guarda me, nè il fotografo, né il panorama. Mio nonno guarda lei.

Sono andata a controllare. In tutte le foto, mio nonno guarda sempre lei.