venerdì 29 giugno 2007

Dorothy - Perchè il vento la innervosiva

Il vento la innervosiva perché aveva la pelle sottile, i piedi piccoli e troppi capelli. Perché aveva sempre molti panni, sporchi e puliti, stesi fuori ad asciugare. Perché i suoi pensieri erano legati da fili sottili e tintinnavano come scacciapensieri senza requie e anche perché i suoi appuntamenti non erano abbastanza strettamente rilegati.


Perchè aveva letto troppe volte il Mago di Oz quando era bambina e perché dimenticava spesso dei sogni fra le nuvole, sogni che il vento faceva apparire e scomparire, come certe parole quando un attimo le ricordiamo e un attimo dopo non le ricordiamo più. Cosa volevo dire?


Se l’hai dimenticato era una bugia, diceva sua nonna.


 


venerdì 22 giugno 2007

Guardie e ladri - 2

E’ accaduto, sul finire della mattina, dopo che aveva abbondantemente piovuto e dopo che il sole era tornato ignaro a scaldare l’atmosfera, che la guardia inciampasse nelle scarpe del ladro, lasciate in disordine sull’impiantito.


E’ accaduto che la guardia, rigirandosi le scarpe fra le mani, si ritrovasse a pensare “che pelle morbida, che forma comoda” e poi “in fondo è solo per provarle, questione di un attimo”


E, questione di un attimo, è accaduto che le avesse ai piedi.


E’ stata poi questione di un attimo anche che, con quelle scarpe calzate, gli salisse alle labbra un complimento rivolto a quella ragazza che da settimane guardava nello specchio solo quando era certo che lo sguardo di lei fosse altrimenti impegnato.


Ed è accaduto che si trattasse di un complimento un poco al di fuori della precisa misura della sua abituale cortesia.


Ma la cosa più incredibile che è accaduta è che la ragazza ha sorriso.

giovedì 14 giugno 2007

Passamilaparola... SEGRETO

segretoAccartocciato in fondo ai pensieri sei per giorni il cibo invisibile dei miei sorrisi.


Complice un cambio di vento, una tazza di tè, la panca di uno spogliatoio, ecco che diventi piano piano solletico sulle labbra e poi guinzaglio, lucchetto alle parole. Premi e cresci e premi. Cerco sollievo nel doppio senso. Non  basta. Non posso.


Ecco che arriva Lei, inarrestabile. La Confidenza.


E tu non sei più Mio.


Ma senza di te Lei non avrebbe vita.


Ti adoro, Segreto che non sei più mio.  


oooooooo


(passamilaparola: www.prishilla.splinder.com/post/12658132/Passamilaparola)

Passamilaparola

Passamilaparola è un gioco ispirato al bellissimo sito Lettera ad un’immagine (www.letteraadunimmagine.com ) segnalato da Kincob (http://www.kincob.splinder.com/post/12546961/lettera+ad+un%27immagine ) .


Si tratta di un gioco che ho iniziato a fare con una persona speciale (www.chicchisch.splinder.com ), che serve a farci sentire come se fossimo da un capo all’altro del divano a divagare invece che a 150 km di distanza. E’ un gioco con le parole e sulle parole, che consiste nell’associare ad una parola proposta un’immagine e un breve scritto. Chi propone la parola trova l’immagine e l’altra scrive il pezzo, che solo alla fine vengono associati.


 

martedì 12 giugno 2007

Guardie e ladri

Il malvivente e il poliziotto che pedalano fianco a fianco, incerottati e dolenti. L’uno ha ai polsi irriverenti braccialetti gemelli a forma di manette, tempestati di oro e brillanti. L’altro ha un sorriso azzurro e mite e una  precisa misura per i gesti e per le parole.  Ironia della riabilitazione, pedalano fianco a fianco e non si raggiungeranno mai. Non dentro a questa palestra, dentro questi confini in cui non si è altro che il proprio nome e la propria ferita. Ma è vero che lasciamo tutto fuori, nell’armadietto insieme alle scarpe? Cosa bolle dentro a questa tregua forzata fra il malvivente e il poliziotto, che ostentano una strana forma di silente cortesia?


Mi piacerebbe immaginare una zuffa nello spogliatoio, un alterco sulla base di un pretesto, un banale “c’ero prima io”. Mi piacerebbe immaginare una confessione, una supplica, il dispiegarsi di un senso di colpa, oppure l’alzarsi fiero di un moto di orgoglio. Mi piacerebbe immaginare fra le pieghe di una conversazione un’inversione di ruoli e di emozioni. L’invidia del poliziotto, il coraggio del malvivente.


Disegno storie sul bordo del mio lettino, guardando le spalle vicine del malvivente e del poliziotto. Ma non accadrà nulla, saranno anche oggi solo due uomini che zoppicano. Almeno finchè non saranno arrivati all’armadietto, e avranno rimesso le scarpe e i cartellini con i nomi: guardia, ladro.


Chissà, potrei provare a confonderli....

venerdì 8 giugno 2007

Caccia al tesoro

E’ essenziale che si parta di notte, dandosi appuntamento in un luogo consueto. Constatare, compiaciuti e complici, come questo appaia diverso da quando è giorno pieno e scorre il traffico e la gente. Bisogna portare con sé un ricordo lieve del calore delle coperte, ben incartato nell’emozione e nella voglia di esserci.  


Si lascia la macchina alla fine della strada e poi si inizia la salita. Al buio sembra più dolce, all’inizio, ma poi il fiato lungo spegne i sussurri e le risate soffocate. Il bosco crepita tutt’intorno e i cerchi di luce delle torce si abbracciano e si lasciano sul sentiero.


E’ essenziale avere una tavoletta di cioccolato da dividere, ad un certo punto della strada, e immaginarsi improbabili gialli occhi rotondi a curiosare fra i rami.


Bisogna sostare un attimo all’uscita dal bosco, e cercare nel buio appena venato di luna gli indizi del grande lago silente che sappiamo essere proprio di fronte a noi. E poi sedersi a tentoni sui grandi massi ad aspettare il sole che sta per sorgere. Siamo arrivati in tempo. Aiuto scivolo. Ssst. Guarda: è l’aurora.

lunedì 4 giugno 2007

Lesson one: win. Lesson two...

… win again!




russel cQuesto dice il viso da icona del lupo di mare di Russell Coutts sparato a tutto schermo ai piedi del divano. E ci sono giornate in cui è proprio così. Ci sono giornate in cui se non vinci perdi. Ci sono sfide in cui non conterà niente aver fatto del proprio meglio, e non ci saranno secondi o terzi gradini del podio. Se non vinci perdi. E non correrai più.


Per questo oggi dico: non ditemi basta, non fatevi impietosire se piangerò e se implorerò, voglio vincere, vincere e vincere ancora. Perchè la posta in gioco questa volta non è l’applauso del pubblico ma la prossima corsa.