venerdì 16 novembre 2018

Benedetti i giorni che partono col piede sbagliato

Certi giorni partono col piede sbagliato, con gli occhi gonfi, con il mal di pancia. Nascono con l'eredità di qualche fatica da cui il cuscino non ci ha sollevato e ce la ritroviamo lì a rendere un po' insipido e un po' inutile quel caffè doppio con cui cerchiamo di ripartire. 
In questi giorni mi affaccio al mondo sentendomi sottile sottile, pronta sbriciolarmi come una foglia secca. Mi sento i piedi incerti e la strada un po' inutile. Fangosa e sterile. 
Poi capita qualcosa che mi fa sentire una zia orgogliosa e una sorella partecipe. Dopo un po' qualcosa che mi fa sentire una moglie amata e poi qualcosa che mi fa sentire una collega apprezzata. 
Piccole cose. Cose cui forse se fossi partita col piede giusto avrei dedicato solo un rapido luminoso sorriso e poi presto sarebbero state assorbite dal mio passo svelto. Come un buon panino in piedi al bar. 
E invece oggi - sottile e pronta a sbriciolarmi come sono - mi continuano a crepitare e scintillare da qualche parte nella testa e nel cuore. Torno a sorseggiarle come una tazza fonda di tè buono.
E allora penso benedetti i giorni che partono col piede sbagliato e benedette le strade fangose, se diventano arcate in cui certe meravigliose piccole cose non smettono mai di risuonare.