Lo cerco ogni mattina, il gigante addormentato. La montagna incorniciata dalla mia finestra di pianura. Oltre il grande parcheggio, oltre il centro commerciale, oltre la tangenziale.
Il motivo per cui a questa casa, nonostante tutto, ho detto sì.
Coi capelli arruffati, il pigiama stropicciato, nelle orecchie il fastidio della sveglia o le campane della domenica, la pigrizia trascinata nelle ciabatte e il desiderio di caffè sulla punta della lingua....apro la finestra, faccio un respiro lungo e lo cerco.
A volte è lì, disegnato nitido nel cielo liscio, come un lampo di genio.
Altre volte potresti scambiarlo per una nuvola, per un desiderio vagheggiato, per un pensiero ozioso. Ma se guardi bene è lui, sornione, solenne, immobile e antico.
Altre volte potresti pensare che non c'è. Assorbito dalla nebbia, dalla foschia dei pensieri bolsi di tanti giorni da criceto sulla ruota. Invece tu lo sai che è lì, proprio lì.
Lo cerco ogni mattina, il gigante addormentato. che addormentato secondo me non è, perché qualche mattina mi sembra proprio che svelto svelto tiri su la testa e mi faccia l'occhiolino.
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