Il suono della pioggia, che lava e impregna.
Il cuore una spugna e nei piedi i ricordi bambini delle domeniche nelle pozzanghere.
Il profumo della nebbia, che risveglia nelle mani un desiderio di caldarroste e lana.
Gli occhi un lago che si quieta, l'orizzonte un sogno che appare e scompare. Rimanere a casa. Impastare.
Manca il dolce ricordo di un bimbo un po’ annoiato e un po’ stregato che guarda il panorama bigio e bagnato dalla finestra di una calda cucina, con i vetri appannati sui quali traccia limpidi ghirigori.
RispondiEliminaE sa che tornerà il sole
Mancava. Ora c'è!
EliminaGrazie