martedì 14 giugno 2016

Come zucchero lieve

Vorrei avere parole inutili, come carezze leggere, come vento gentile. Parole sottili come echi, quelli di quando eravamo piccoli insieme - e di quanto piccoli siamo - e nitide, come il volo degli storni, formazione compatta, freccia tesa fra le nostre teste e le nubi. 
Vorrei avere parole antiche, come preghiere sempre uguali, come fiamme sempre accese, come certi alberi di certi giardini, come zucchero lieve sotto il palato. 
Vorrei avere occhi più acuti e orecchie più grandi, come certe nonne dagli eterni abbracci. 

4 commenti:

  1. qualcosa di simile capita anche a me: il desiderio (l'utopia?) di parole forse inesistenti, leggere e limpide, astratte ed esatte?
    le troveremo mai?
    un abbraccio
    massimolegnani

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    1. ciò che più conta è che le cercheremo sempre!
      un abbraccio, prish

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  2. e tu le hai, anche in questo post

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    1. ... mi crogiolo nel pensiero che tu possa pensarlo e ti ringrazio :-)

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