.... allora invecchierò in ritardo. Precipitevolmente. Maldestramente. Sentendomi in colpa per non essere invecchiata prima, e di più.
Invecchierò intensamente e caparbiamente. Non risparmierò nulla e non chiederò niente a nessuno. Ma avrò un gran bisogno di aiuto.
Non necessariamente invecchierò in compagnia ma, se così sarà, sarà una buona compagnia. Potrebbe essere immaginaria, in effetti, ma tanto non me ne accorgerò.
controfirmo
RispondiEliminaun saluto
Mont
(e infatti, le tre lettere che devo digitare sono vet: starà per veteran, come nel vietnam? ma mi chiedo: io, oltreché di me stesso, de che sono veterano?)
Salve, Prishilla.
RispondiEliminaQuando ti leggo mi viene una gran nostalgia delle conversazioni che avremmo intrecciato se ci fossimo frequentati personalmente di persona. Cosa che si può sempre fare, certo. Passi mai da Roma?
Quanto a questo testo in particolare, bello come l'autunno che non viene, non si decide, penso che Franz Kafka, lo scrittore che adoro, ha in te una sorella di scrittura.
Pasquale Misuraca (al secolo Margite)
Mont veterano di te stesso è già una gran cosa: io invecchio e ancora qualche volta mi chiedo "ma chi è questa?" :-)
RispondiEliminaCiao Pasquale, purtroppo Roma non è mie rotte abituali, ma chissà! Nel frattempo mi godo queste belle conversazioni virtuali, sospese nel'etere eppure così tangibili!
RispondiEliminap.s. sono più che onorata dei tuoi complimenti... ma credo sinceramente che kafka si stia rivoltando nella tomba! ;-)
Never too late to change
RispondiEliminaSure?
RispondiEliminaCara Prishilla sí, Kafka ti somiglia. Leggendo e rileggendo il tuo racconto breve mi è venuto in mente reiteratamente 'Un colpo contro il portone'. Lo conosci? Che ne pensi?
RispondiEliminaPasquale
Non lo conosco e lo leggerò in men che non si dica!
RispondiEliminagrazie...