lunedì 30 settembre 2024

Avevo voglia di raccontarlo

 Io non lo so se esiste qualcosa di più bello di quel senso di allegria che ti prende in quel punto fra le costole e la pancia al pensiero che una persona amata, dopo tanti giorni, sta per tornare.

Non è sollievo, non è il colmarsi di una mancanza.

Non è il riprendere fiato da una lunga apnea.

È la voglia di correrti incontro, senza una ragione. Come un ciuffo di panna montata. 

Ed è anche un po' la voglia di raccontarlo a questo cielo che sembra mi accarezzi la testa, con le sue nuvole coi baffi e col suo tramonto fiammante, che profuma di patate fritte e di un certo grembiule. 

Ed è anche un po' il ricordo di certi occhi, quando sentivano il clacson che suonava allegro, imboccando una certa curva ai piedi della collina. E delle mie gambe bambine che contagiate correvano, correvano incontro.

sabato 31 agosto 2024

Le chiacchiere, quelle belle

 Quelle senza guardarsi, seguendo un aereo piccolissimo solcare il cielo di agosto. 

Quelle guardandosi a rimpiattino, fra il fresco verde e oro del platano che stormisce.

Quelle guardandosi stretti.

Quelle che si sciolgono in una tazza di te.

Quelle camminando, che pian piano prendono il tempo dei passi, e un passo dopo l'altro percorrono lunghe strade.

Quelle mescolate in un mazzo di carte, dette e ridette in mille combinazioni possibili e ogni volta, infine, intrecciate nella loro bella scala reale.

Quelle con in mano una racchetta, una mazza da golf, il manubrio di una bici, quelle a cui serve un alibi, un guscio, un battito d'ali.


Le chiacchiere, quelle belle. Quei fili sottili, fortissimi. Che nutrono e illuminano. Che puoi tenere in mano, come Arianna, casomai avessi bisogno di ritrovare la via.

martedì 23 luglio 2024

Forse, semplicemente, sono troppo salata

Forse, semplicemente, sono troppo salata. 

Come un pezzo di baccalà da conservare. Come un acciuga tappata in un barattolo.

Forse è per questo che ho bisogno di un lungo ammollo.

Perché i pensieri non mi diventino secchi e duri (e meno che mai, ragazzi, il cuore).

Perchè le caviglie si flettano e le ginocchia e le anche, le spalle, il collo e le sinapsi, perchè le braccia si tuffino, ritmiche, e le mani entrino, pulite e aperte, nelle cose..




martedì 11 giugno 2024

Quando prendi in mano il vasetto

 Quando prendi in mano il vasetto, un po' scettica, guardi le foglie alla base, come ti ha insegnato la nonna, vedi un po'di secco e stai per metterlo giù ma alle tue spalle arriva il tizio col grembiule e la targhetta e ti dice "eh sì, è un po' malmessa..." e click fregata. 


Non molleresti più il vaso neanche se ti prendessero le dita a martellate.  E mentre paghi (naturalmente neanche ti è passato per la testa di trattare almeno uno sconto) stai già recitando il programma:  rinvaso, cornunghia, fra un mese il concime a lenta cessione....


Ma poi salendo in macchina, eccolo il dubbio.

Sarò il prototipo che studiano al corso dei venditori?!?

Quella che deve salvare le piante come gattini zoppi sotto la pioggia? 

Quella che non fai in tempo a finire di dirle scommetto che da quassù non ti tufferesti che già senti il rumore della panciata?

Dite che mi riprendono con le telecamere del negozio e mi fanno vedere ai neoassunti??! 


Ed infine, scivolando pensierosa lungo il viale ombroso, snoccioli pure la tua risposta. Prendete pure appunti, cari neoassunti. Ci sono anche quelle come me. Che in certi balconi perfetti si sentono quelle con l'orlo scucito. Che quando piove zoppicano. Che se non si tuffano sognano il gusto del frangersi dell'acqua per settimane. Che dopo la panciata se ne tornano a casa scuotendo la testa e qualche volta trovano un germoglio nuovo. E sorridono.


Quindi gongolate pure: avete venduto una piantina secca a prezzo pieno. Ma forse io ho acquistato un sorriso che non ha prezzo....

venerdì 10 maggio 2024

e lo mangerò

Oggi il cielo è azzurro, senza nubi.

Torneranno, stracci grigi all'orizzonte.

Nuvole gonfie, che si spingono e si ammassanno, e un buchino di sereno, e io che soffio per tenerlo largo, i pugni chiusi, i piedi per terra.

Cieli di rossi di sera, striati, graffiati, con la loro speranza nel respiro.

Una stella da cercare, solo una, almeno una, perché mi faccia l'occhiolino prima di andare a dormire.


Ma oggi il cielo è tutto azzurro. E io sto, con questo cielo sulla testa, nell'aria pulita. Fiori che sbocciano e talee che mettono le radici.

La gazza insolente che inclina la testa e sembra mi faccia l'occhiolino.

Silvestro, sul terrazzo accanto, si è addormentato e i fogli del giornale, abbandonati, fremono.


Ho comprato il pane, nel forno buono, e adesso mi siederò, nella mia poltrona nuova, sotto questo cielo senza neanche una nuvola, e lo mangerò. E per questo pane quotidiano, renderò grazie.

giovedì 18 aprile 2024

...innanzitutto...

Colloquio di selezione  con una giovane neolaureata.

Una di quelle col viso pulito, gli occhi luminosi e la coda di cavallo. Coi pantaloni blu e la camicetta e il braccialetto sdrucito del mare che porta fortuna.

Una di quelle che risponde alle domande, e punto.


Dopo una mezz'ora di botta e risposta sul suo percorso di studi e aspirazioni professionali:

"... leggo sul CV che ha ottime capacità di lavorare in gruppo. Ora, lei non ha ancora avuto esperienze di lavoro, ma sicuramente durante gli studi avrà avuto occasione... poi vedo che è stata tanti anni negli scout... ecco, allora le chiedo: qual'è di solito il suo contributo, cosa "porta" Chiara nel gruppo...?" 


Classico filo di imbarazzo. Pausa. Volge lo sguardo intorno. "Non so..."

Poi sorride e torna a guardarmi negli occhi: "beh, innanzitutto io di solito porto la chitarra".


#assunta

venerdì 8 marzo 2024

Otto Marzo

Oggi ho fatto questo pensiero: in regalo, per la festa della donna,  mi piacerebbe che la parola Donna potesse finire in soffitta. Nei bauli con i merletti della nonna.

 Sì lo so è provocatorio. E forse io stessa non sono neppure del tutto d'accordo con quello che sto per dire. Però qualcosa mi invoglia ad imboccare questa strada. Così, per curiosare.

Ecco, ho pensato, non sarebbe male se fossimo al punto in cui poter mettere in soffitta questa parola, Donna - che mi dicono derivare da domina: signora, padrona -  e prendessimo l'abitudine di riferirci a tutte le persone chiamandole Uomini - dal latino homo, legato a hŭmus 'terra'. Terrestre. 

Homo Sapiens. Homini. Uomini. Il nome della nostra specie.

Uomini maschi e uomini femmine, con tutto ciò che di differenza ne deriva, ovvio. Con mille modi e altrettante parole per fare di queste differenze - e di altrettante multiformi e sfaccettate somiglianze - un'infinita gamma di irripetibili individualità. 

Ma, fondamentalmente, senza più nessun bisogno di definire in modo diverso il nostro Essere Umani.

giovedì 29 febbraio 2024

Le viole

Mi colgono sempre all'improvviso, le viole.

Come certe occhiate discrete, fra le foglie scure, impregnate di inverno.

Carezze.


Silenziose e vellutate, come passi di prima mattina, avvolti nella vestaglia. Promesse.

lunedì 29 gennaio 2024

Ma tu gli occhi li avevi alzati

Quando nella nebbia, fra le nubi, proprio quando alzi gli occhi, fa capolino un lembo celeste. Solo per un momento. Che ti sembra di averlo immaginato. E invece davvero ti ha strizzato l'occhio. Davvero. Una carezza lieve sulla testa, intanto che nessuno guardava. 

Ma tu gli occhi li avevi alzati.

martedì 26 dicembre 2023

La sera di Natale

 Mi piace, andare a messa la sera di Natale. 

Mentre la lavastoviglie fa il suo lavoro, il primo carico di piatti già impilati, i bicchieri in fila sul canovaccio. Il pentolone lucido, soddisfatto, ancora da riporre.

Sciarpa e giacca sui vestiti festosi, i guanti sulle mani un po' screpolate, l'aria finalmente pungente.

Una chiesa antica, sulla soglia del centro illuminato. Un sacerdote con la voce calda e piena. Le candele, quelle di cera, davanti alla statua della Madonna con l'abito celeste.

Il canto che sale alle volte decorate e torna giù, a riempire e accarezzare. E io posso aprire la bocca e sussurrare soltanto, ed è come se quel canto venisse anche da me, se ci metto il cuore. Mi viene da pensare che forse è questo, essere chiesa. Che chi sa cantare porti nel proprio canto gli stonati. Tutti quanti. 


Mi piace andare a messa, la sera di Natale. Porto  con me la preghiera che abbiamo recitato con il profumo della pasta al forno, il rumore dell'acqua del mulino del presepe, i calici pieni, i segnaposti, gli abbracci, i sorrisi. I musetti. I maglioni con le renne. Le letterine. I pinoli. I festoni d'argento e i carillon. Gli abbracci e le luci. Il primo sorso di brodo. Porto qui tutta questa gratitudine impacchettata e infiocchettata, nel sacco rigonfio di Babbo Natale, e qui il dono davvero si apre. E mi apre.

Luce dona alla menti, pace infondi nei cuor.

martedì 12 dicembre 2023

Cara Santa Lucia

 Cara Santa Lucia, Asinello bello,

eccomi qui a specchiare la coscienza in queste scarpette che pian piano, lucida che ti lucida, vedrai che anche quest'anno mi faran vedere più chiaro

(Ahi ahi....)

Asinello saggio, mi sa che hai ragione. Ahi ahi. Forse sarebbe stato meglio farsi prestare lo specchio delle mie brame

(Sue...)

(Eh?!)

(Sue, delle sue brame. Non delle tue)

(Che precisino, dai che hai capito!!)

Dicevo, appunto, che sarebbe stato meglio uno specchio meno precisino. Perché le scarpe, quelle li, non te la raccontano. E lo sanno bene, loro, che la strada della bontà anche quest'anno l'ho mancata!

(e intanto sfrego)

Asino caro, Santa Lucia mia bella, guardate qua quanti capelli bianchi! Io pensavo che coi capelli bianchi venisse fuori la saggezza, così naturalmente, come un gomitolo che si srotola e cambiano i colori, come in certe belle sciarpe che mi scaldano l'inverno e le mattine.

E invece no, anche quest'anno, anzichè percorrere, un passo dopo l'altro, la Via della Saggezza e della Bontà, io ho fatto gran salite e guadi, e ghiaioni, sentieri nel bosco e .... e ho girato intorno.

Ho mescolato le fiabe invece della polenta. Ho chiesto consigli e non li ho ascoltati. Ho messo in buca pochissime palline ma ho dato buca a un paio di appuntamenti. Ho accarezzato le idee e poi le ho lasciate lì a paidire. Eccetera.

Eppure. 

Eppure voi venite.

Come certe belle foto in certe giornate storte. Come certe ciambelle con quei bei buchi tondi...

(Ehi... a proposito di ciambelle....)

(Sì, sì, i biscotti sono nel forno, speriamo siano un pochino più buoni di me!)

Ecco venite, venite anche quest'anno, con la vostra scia imperterrita di stelle, non demordete, che se voi ci credete, se mi fate luce, io mi infilo le scarpe e ci riprovo! 


giovedì 30 novembre 2023

Libri nel cestino

- Lupooo, Lupooooo
- (Sobbalzando) Uh santo cielo, ma quanto urla quella bambina ...
- LUPOOOOO
- (Mmm però ha quel bel cestino ...) Bella Bambina, qual buon vento?
- Guarda Lupo (aprendo il cestino), guarda che libro ho preso in biblioteca!
- Libro?? Biblioteca?? Ma quelle belle frittelle zuccherose che faceva la tua mamma dove diavolo....
- Ma Lupo, pensi solo a mangiare!! Insomma! E la cultura? La tua istruzione?? Guarda qua. Favole al contrario, si intitola. Guarda, dice che tu sei tutto buonino e io sono una peste rompiballe.
- Beh in effetti ...
-Come osi?! (dandogli un gran pestone sulla zampa)
- Ahià. E poi cosa dice? Ci sono delle ricette?
- Ma che ricette! Dice che il Gatto ha i calli ai piedi e porta solo le infradito e che la Bella, quella là che dorme in piedi, invece soffre d'insonnia e tiene in piedi le fatine a far dei burraco mentre il Principe russa sul divano. E poi dice che Pollicino della foresta si è innamorato e con l'Orco han costruito un parco avventura per i Sette Nani, che appena Biancaneve gira l'angolo vanno là a far fogone.
-Ma sai Bella Bambina (che poi, ti ho visto anche certe mattine che proprio bella...)
- Cosa borbotti, lupo?!
- Niente niente, dicevo, ma sai che questa del fogone, mi pare una bella idea?
- Vero Lupo? Anche a me ...
- Andiamo?
- Ma la sai la strada?
- Mi sa che Pollicino avrà lasciato i sassolini, no? O sarà stato l'Orco? A questo punto potrebbe anche capitare ...
- Oh sì potrebbe capitare...
- E potrebbe anche capitare che una bambina ribalti il libro delle fiabe e salti sul cavallo bianco per andare a salvarsi da sola.
- E che per andarle incontro un mago e una principessa attraversino il mare sul tappeto volante e apriti Sesamo, può capitare che Ezechiele Lupo sia quello che tanto tanto tempo fa (o forse non poi cosi tanto) sentiva la sua casa tremare
- E che la Smemo abbia ricordato alla Strega che con le mele può fare torte buonissime...
- E che mi invitino a merenda?
- Ma Lupoooo......

(con un grazie a #nonnamia e, naturalmente, a Gianni Rodari)