domenica 24 novembre 2024

Zia maggiorenne

 Arriva quella telefonata e tu salti per tutta la casa come una pallina perché sei diventata Zia.


E sì lo so che col senno di poi lo ero già ma allora non lo sapevo. Allora eravamo ancora al punto in cui davo del lei e chiedevo permesso ed ero la fidanzata dello zio, ma fidanzata si diceva sottovoce.

Quindi non conta. O meglio adesso conta ma allora non contava.  Non so se mi sono spiegata bene ma quello che conta è che io i miei anni da zia ho cominciato a contarli da quella telefonata lì. 


E da quella telefonata lì sono stati pelouche e canzoncine. Amici immaginari e tuffi senza braccioli. Disegni e biscotti.  Domande da cardiopalma. Sushi, abbracci e letterine. Indici che si incontrano e affetto trasmesso, con gli occhi negli occhi e la mascherina sulla bocca. Magie. Tantissime magie. Candeline soffiate con le gote gonfie e lo zucchero che vola. E ad un tratto quelle candeline sono 18.


Lei è maggiorenne, ha un nugolo di amici festanti dai sorrisi contagiosi, un abito da sera e splendide spalle nude, gli occhi da fatina improvvisamente vellutati... e tu sei una zia maggiorenne. 


Puoi votare. Guidare. Andare in prigione. 


E ti chiedi, sottovoce: sarò all'altezza? 

E lei ti sente. Tutti loro ti sentono. E ti guardano. E tu allora lo sai per certo non che lo sei. Affatto. Che non lo sarai mai. E che il regalo più bello che potranno farti mai è questa voglia testarda e dolcissima di continuare a provarci. 

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