Io non lo so se esiste qualcosa di più bello di quel senso di allegria che ti prende in quel punto fra le costole e la pancia al pensiero che una persona amata, dopo tanti giorni, sta per tornare.
Non è sollievo, non è il colmarsi di una mancanza.
Non è il riprendere fiato da una lunga apnea.
È la voglia di correrti incontro, senza una ragione. Come un ciuffo di panna montata.
Ed è anche un po' la voglia di raccontarlo a questo cielo che sembra mi accarezzi la testa, con le sue nuvole coi baffi e col suo tramonto fiammante, che profuma di patate fritte e di un certo grembiule.
Ed è anche un po' il ricordo di certi occhi, quando sentivano il clacson che suonava allegro, imboccando una certa curva ai piedi della collina. E delle mie gambe bambine che contagiate correvano, correvano incontro.