Amava senz’altro la matematica e ne era ottimo esempio di
rigore. Non amava gli studenti né insegnare, o quantomeno era abilissima nel nascondere
questo amore sotto le falde del suo grembiule nero e sotto l’ala nera del
terrore che si adoperava con costanza quotidiana a seminare fra i banchi e
lungo i corridoi del liceo.
Il suo ricordo mi evoca, invariabilmente, lo stridio del
gesso sulla lavagna.
Quel giorno però aveva nevicato e i rumori attutiti dalla
strada, con la loro promessa di palle di neve appena oltre il suono della
campanella, si erano frapposti come un soffice cuscino fra i suoi giudizi
sprezzanti e la nostra fragile autostima.
E finalmente, dopo l’ennesimo ‘nella vita non combinerai mai niente di
buono’ e ‘farti studiare sono tutti soldi sprecati’, la campanella era suonata.
Il tempo di scendere le scale seguiti dalla minaccia di un
compito a sorpresa e la battaglia già infuriava, fra palle lanciate in ogni
direzione e sgambetti e cappucci pieni di neve rovesciati sulle frange e sugli
occhiali.
Sul più bello il grembiule nero si era affacciato alla porta,
strepitante: siete dei delinquenti, andate a casaaa… e sull’ultima sillaba la
palla tesa, lanciata con mano sicura e braccio potente da dietro la barricata
delle auto parcheggiate, aveva compiuto la sua parabola perfetta colpendo il
centro del grembiule nero e mandando la prof. a gambe all’aria.
Quindi ieri, quando sul giornale ho letto che l’autore di quel
tiro magistrale – cui era stato appassionatamente e ripetutamente sconsigliato
di proseguire nello studio delle materie scientifiche o meglio nello studio di alcunchè - è oggi uno degli autori della scoperta
scientifica che la stampa di tutto il mondo definisce ‘da Nobel’ è stato come
se ci fossimo alzati tutti e 27 dai banchi di quell’aula e avessimo finalmente,
fragorosamente, gioiosamente mandato a quel paese il nostro terrore di non
essere all’altezza paludato nel grembiule nero.
P.S. per inciso e per dovere di cronaca: resta il fatto che la sua valutazione riguardo la mia inettitudine verso i numeri, per quanto
sconvenientemente espressa, fosse comunque assolutamente corretta!
divertente questa rievocazione e sacrosanta quella palla di neve.
RispondiEliminacon te la prof forse ci ha preso, con lui di certo no. e questa è una vendetta che vi accomuna tutti come se tutti foste geni matematici come lui alla faccia della prof.
ml
...e per la seconda volta gli siamo grati! ;-)
Elimina